Vertice FAO – Ambasciatore Ghamlouche con il piano Italia

Intervista rilasciata da Assadakah News Agency -

L’ambasciatore Internazionale di Pace e Buona Volontà, Hussein Ghamlouche, commenta l’intervento del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in occasione del recente vertice FAO di Roma.

Qual è, secondo Lei, il punto focale del progetto esposto dal ministro Lollobrigida?

Direi che si incentra su un punto fondamentale: il pianeta è a un punto tale che è già stato ampiamente provato quale sia la soluzione sostanzialmente obbligata, cioè riportare le risorse agricole al centro dell’attenzione. Non possiamo chiedere oltre alla natura e quindi non rimane che organizzare le risorse disponibili a livello produttivo e distributivo. L’ambiente come priorità, se vogliamo un futuro vivibile, questo è sicuro, quindi invertire la crisi alimentare, e costruire sistemi alimentari resilienti".

Qual è l’importanza della questione culturale?

Una questione altrettanto fondamentale, non a caso si parla di riportare l’agricoltura al centro dell’attenzione, soprattutto culturale. Si devono formare i giovani quadri del futuro, come tassello immancabile del quadro. Certo è necessario lasciare un mondo migliore per i nostri figli, ma è anche necessario lasciare figli migliori per un mondo futuro…Credo che il progetto esposto dal ministro dell’Agricoltura italiano abbia le solide basi per poter offrire un esempio di come la cultura italiana in tal senso abbia tutte le carte in regola, ma ci dee essere una cooperazione di tutti, ognuno è tenuto a offrire il proprio contributo”.

Di cos’altro bisogna tenere conto?

Indubbiamente dei cambiamenti climatici, fra gli altri elementi, poi del costo crescente dei fattori produttivi, della situazione politica e geopolitica, con fenomeni come la guerra in Ucraina, che sta avendo ripercussioni a livello globale…soprattutto per diversi Paesi arabi, a livello alimentare. Un aspetto che il piano esposto da ministro Lollobrigida ha per altro ben evidenziato”.

Quindi in genere lei vede in questo progetto un piano del governo con solide basi…

Direi che il governo Meloni in questo si sta muovendo in una direzione che sta dando obiettivamente dei frutti positivi, nella strategia di risposta alla instabilità dei mercati. Una nuova strategia di gestione e una combinazione di interventi per la ripresa. Vogliamo che l'agricoltura torni centrale anche in termini culturali, non solo per la produzione ma anche per la manutenzione volta al futuro a breve, medio e lungo termine”.

L’importante rimane comunque la volontà di cooperazione…

E’ basilare, questo è certo, sia a livello bilaterale che multiplo a livello globale, visto che un aspetto che richiama un altro…approfittando anche del fatto che ormai le distanze non sono più un problema insormontabile…Italia e Kazakistan avvieranno un programma di cooperazione alimentare, così come Italia e Tunisia, quindi in proporzione è fattibile a livello internazionale”.

Senza dimenticare i diritti umani, naturalmente…

Un aspetto che merita un capitolo a parte, certamente fondamentale. Ripristinare il diritto internazionale è una priorità, ed è ciò che spetta al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri, che si stanno dando parecchio da fare…".

Le premesse quindi ci sono?

Ci sono, e la presa di coscienza sta facendo il resto…”.

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