Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità ha guadagnato terreno in numerosi settori, inclusa l’istruzione superiore. Anche le università italiane stanno emergendo quali promotrici attive di pratiche sostenibili, ad esempio tramite la trasformazione dei campus in veri laboratori per l’innovazione verde.
In questo articolo approfondiremo in che modo gli atenei in Italia stanno integrando la sostenibilità nelle loro operazioni.
L’attivazione da parte degli Atenei in Italia, in termini di minor impatto sull’ambiente, si concentra principalmente in tre settori.
La transizione verso campus più sostenibili, dunque, si manifesta in vari modi, da miglioramenti nell’efficienza energetica e gestione dei rifiuti a iniziative di mobilità sostenibile e innovazioni educative. Molti atenei hanno implementato sistemi di gestione dell’energia avanzati, come l’installazione di pannelli solari, per ridurre la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili. In molti campus universitari sono stati avviati programmi di riciclaggio e compostaggio che puntano a zero rifiuti. Le iniziative per la mobilità verde invece includono l’introduzione di servizi di bike-sharing e flotte di veicoli elettrici per ridurre l’impronta di carbonio.
A Pisa, ad esempio, l’Università ha sviluppato un Piano Fotovoltaico in linea con il Piano Strategico 2023-2028 per promuovere la sostenibilità energetica nelle sue strutture. Sono stati individuati gli edifici idonei all’installazione di 17 impianti per una potenza simulata totale di 1,5 MWp e una produzione elettrica simulata di circa 1,9 GWh/anno.
L’Università degli Studi di Firenze, ha realizzato lavori di modernizzazione delle sue strutture volti ad abbattere i consumi energetici. Tra questi l’adeguamento dell’impianto di climatizzazione degli ambienti di Villa Ruspoli – Dipartimento di Scienze Giuridiche, la sostituzione dei corpi luminosi a favore della tecnologia LED presso le sedi della Scuola di architettura nei complessi di Santa Teresa e Santa Verdiana e l’implementazione di una rete di teleriscaldamento collegata a una centrale di cogenerazione a biomasse legnose per la produzione di energia elettrica nella sede del Design Campus.
Recenti classifiche internazionali hanno evidenziato il ruolo delle università del Bel Paese nel promuovere la sostenibilità. Secondo il World University UI GreenMetric, diversi atenei italiani si classificano tra i primi 30 a livello mondiale per le loro iniziative green. Tale riconoscimento riflette l’efficacia delle loro politiche ambientali e sottolinea l’impegno verso un futuro sostenibile. Vediamo i principali tre atenei emersi in questa classifica:
Le iniziative innovative non mancano. Ad esempio, la Luiss ha introdotto il progetto “Luiss Green Mobility”, che comprende una flotta di auto elettriche per facilitare trasporti sostenibili all’interno e fuori dal campus. Questo progetto non solo riduce le emissioni di carbonio, ma serve anche come modello educativo per gli studenti.
Nonostante i successi, le università italiane affrontano sfide significative nella loro transizione verso la sostenibilità. L’acquisizione di finanziamenti sufficienti per sostenere progetti ambientali ampi e l’integrazione di pratiche sostenibili nel quotidiano sono ostacoli comuni. Tuttavia, queste sfide rappresentano anche opportunità di miglioramento e innovazione e la promozione di una cultura di sostenibilità tra gli studenti e il personale prosegue.
Le università italiane green seguono dunque le tendenze globali e talvolta le anticipano, dimostrando il potenziale dell’istruzione superiore come catalizzatore di cambiamenti positivi. Queste istituzioni non solo educano i futuri leader ma li equipaggiano con la consapevolezza e gli strumenti necessari per guidare la transizione verso un futuro più verde. Con il loro approccio olistico alla sostenibilità, le università italiane si pongono al centro di una trasformazione culturale ed ecologica che potrebbe influenzare intere generazioni.
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