L’oro rosso: storia e tradizione del vino italiano

Sorseggiare un calice di vino durante i pasti o un aperitivo, rappresenta uno dei momenti più conviviali sulle tavole italiane: porta allegria, scioglie le tensioni, allenta i momenti di imbarazzo e aiuta ad aprirsi con i nostri commensali.

Quando nasce il vino?

Scoperte archeologiche hanno datato l’invenzione del vino nel Neolitico, grazie al ritrovamento di alcune cantine risalenti al 6000 A.C. nella zona del Caucaso. Si pensa, come spesso è avvenuto per le invenzioni, che questa scoperta non sia stata effettivamente voluta, ma dovuta principalmente a un errore, e cioè aver lasciato dei grappoli d’uva in un contenitore, che hanno portato a un processo involontario di fermentazione degli acini.

Il vino nel corso dei secoli

La degustazione del vino ha attraversato tutte le epoche storiche, diventando una bevanda molto amata dai Faraoni in Egitto; successivamente in Grecia la coltivazione della vite affiancò quella delle olive e dei cereali; in Etruria si diffuse rapidamente e da lì arrivò dapprima in Francia e successivamente in tutta Europa. Ovviamente anche all’interno dell’Impero romano si utilizzò il nettare rosso, però con delle limitazioni per le donne e per i minori di trent’anni. Con la caduta dell’impero e le conseguenti invasioni barbariche, iniziò un periodo nel quale la coltivazione dei vitigni si interruppe bruscamente ma, fortunatamente, la tradizione venne portata avanti all’interno dei monasteri. Il 1800 rappresentò un secolo di importanti scoperte scientifiche, che furono applicate in parte anche alla viticoltura e che portarono alla nascita di alcuni tra i vini italiani oggi più famosi e diffusi al mondo, come il Chianti, il Barolo e il Brunello di Montalcino. Il XX Secolo prese vita effettivamente la viticoltura, come viene intesa ai giorni nostri, con l’introduzione degli agenti chimici per la salvaguardia dei vigneti, con l’adozione di una nuova terminologia per indicare la provenienza e la purezza dei vini (DOC e DOCG) e il continuo perfezionamento delle tecniche di coltura dei vitigni.

Quali sono i migliori vitigni italiani?

Il numero dei vitigni nel nostro Paese è il più alto al mondo e i più famosi sono i seguenti: Chardonnay, Barbera, Nebbiolo, Moscato, Merlot, Prosecco, Ribolla, Vermentino, Sangiovese, Lambrusco, Falanghina, Troia, Aglianico, Malvasia, Cannonau, Montepulciano, Primitivo, Verdicchio, Sagrantino. I percorsi enogastronomici sono diventati una delle vie più battute per le vacanze in Italia: che tu sia un turista o un cittadino straniero residente in Italia, non perdere l’occasione per scoprire nuovi gusti ed eccellenze della tradizione italiana!

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