Una bolla di sapone, delicata sognatrice, mondo di riflessi colorati con un tocco di nostalgica magia, in grado – al primo sguardo come al primo amore – di riportare il tuo Io derelitto ed arcigno nel passato, quando ti bastava un po’ di sapone per dare vita ad avventure di ogni genere e dimensione; non all’altezza dei sogni ma più alte, perché quando si è bambini non esiste metafora che può arginare il flusso dei desideri.
Avventure dalla consistenza di schiuma e orizzonti, di quelli belli, che si portano addosso la venustà della natura. Viviamo dentro una bolla di sapone, sfuggita all’arbitrarietà del nostro afflato creatore, una bolla coercitiva fatta della stessa sostanza delle mura domestiche. Vediamo la realtà che ci circonda da dentro di essa, attraverso il riflesso che colora le superfici ignave del suo involucro effimero; e in questo scambio reticente
d’identità avviene la maraviglia della vita – ubiquità cromatica.
Solo ora siamo in grado di dialogare con la realtà, che si staglia con prepotenza intorno alla nostra bolla, indossando ogni volta maschere differenti, a seconda della pantomima dei nostri umori; e questo canovaccio intriso di vita lo riusciamo ad apprezzare solo ora che abbiamo riconquistato il privilegio di essere spettatori passivi. E chissà se non ci abituiamo a vedere la vita da questa nuova prospettiva; abbiamo acquisito nel giro di poche settimane il potere di volare non in giro o nei luoghi della nostra città a cui siamo legati, ma dentro di noi imparando a conoscerci meglio, convivendo con le paure più recondite e scoprendo passioni altrimenti destinate all’oblio, e come le bolle di sapone, alla fine del nostro baluginare dettato dai riflessi di ciò che ci circonda, ci poggiamo sulla superficie del nostro essere e, nell’attesa del dissolversi del nostro caduco scudo, scopriamo improvvisamente di essere tanto fragili.
E se ci riappropriamo del privilegio di guardare le bolle di sapone con gli occhi di un bambino e delle sue avventure, avremo un’immagine di noi stessi riflessa più viva e con la capacità di amare anche le piccole cose; che dopotutto, una bolla di sapone permette anche al raggio di sole più flebile di far parte del suo piccolo e speciale mondo. Con la speranza di tornare presto alle nostre vite “normali”, che spesso si dimenticano di quant’è bello planare delicatamente su ciò che incontrano; come fanno le bolle di sapone.
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