Generazione Z e sostenibilità

Generazione Z, Gen Z, Centennials, iGen, Digitarians, Plurals, Post-Millennials, Zoomers: sono tanti i modi per definire la generazione dei nati dopo la metà degli anni novanta del XX secolo ed entro il duemiladieci. Animata da un forte scetticismo verso le istituzioni tradizionali ritenute responsabili della crisi ambientale, è la generazione di persone maggiormente attive nella ricerca di soluzioni a favore della sostenibilità sociale ed ecologica.

In questo approfondimento vi forniremo una panoramica della situazione attuale sull’attenzione che i giovani pongono alle problematiche sociali e ambientali, anche a seconda dei diversi Paesi.

INDICE

Le origini del concetto di sostenibilità

Il termine sostenibilità ha radici che risalgono agli anni ‘70, ma la sua definizione moderna ha preso forma con il rapporto Brundtland, pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite. Il documento definisce la sostenibilità come la capacità di “appagare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro”. Da allora, la questione è diventata di portata globale e si è estesa fino ad abbracciare la giustizia sociale e lo sviluppo economico. Oggi si propone di affrontare sfide come il riscaldamento globale, l’inquinamento e le disuguaglianze economiche ed è un argomento di interesse per politiche ambientali innovative, stili di vita consapevoli e approcci economici che pongono l’accento sull’uso delle risorse in modo circolare e la riduzione degli sprechi.

I quattro pilastri della sostenibilità

Il concetto di sostenibilità si basa su quattro pilastri fondamentali, che rappresentano gli aspetti chiave di uno sviluppo equilibrato:

  • sostenibilità ambientale. Si concentra sulla protezione e gestione delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni di CO2, la promozione dell’energia rinnovabile e la protezione degli ecosistemi;
  • sostenibilità economica. Mira a creare un’economia che possa crescere senza compromettere le risorse naturali, agevolando lo sviluppo di settori che rispettano l’ambiente e promuovendo un’economia circolare;
  • sostenibilità sociale. Cerca di garantire equità e giustizia sociale, migliorando le condizioni di vita, i diritti dei lavoratori e riducendo le disuguaglianze tra diverse comunità;
  • sostenibilità culturale. Punta a preservare le identità culturali, le tradizioni e il patrimonio locale.

Una generazione più consapevole

La Generazione Z ha dimostrato un impegno particolarmente forte nei confronti della sostenibilità, differenziandosi dalle generazioni precedenti per la capacità di agire consapevolmente. Composta da persone cresciute in un’epoca caratterizzata da crisi ambientali sempre più evidenti, ha maggiore consapevolezza del ruolo che le azioni umane giocano nel deterioramento del pianeta. D’altronde, sostenibilità e giovani sono strettamente legati, poiché le scelte fatte oggi influenzano direttamente il loro futuro. A differenza delle generazioni precedenti, che potevano considerare i problemi ambientali come questioni lontane, i giovani della Generazione Z vedono i risultati del cambiamento climatico nel loro presente. Basti pensare a eventi meteorologici estremi, temperature record e catastrofi naturali sempre più frequenti. Questo li spinge a essere più attivi politicamente e socialmente, ad esempio con movimenti come Fridays for Future, guidato da Greta Thunberg, che ha portato milioni di ragazzi in tutto il mondo a chiedere azioni concrete per fermare la crisi climatica.

Anche nella vita quotidiana, i giovani dimostrano il loro impegno verso un futuro sostenibile, optando per acquisti da aziende che rispettano l’ambiente, per diete a basso impatto come quelle vegetariane o vegane e per un consumo ridotto di plastica monouso.

Perché la Generazione Z è più sensibile alla sostenibilità?

Il motivo per cui la Generazione Z mostra una spiccata sensibilità verso la sostenibilità può essere ricondotto a diversi fattori. In primo luogo, i giovani di oggi sono cresciuti in un contesto di emergenza ambientale. A differenza dei loro predecessori, che hanno vissuto in periodi di crescita economica senza un’attenzione significativa ai problemi ecologici, sono stati esposti fin dall’infanzia a notizie sul cambiamento climatico, sulla perdita di biodiversità e sulla crisi delle risorse naturali.

Un altro fattore determinante è l’accesso senza precedenti all’informazione. I social media e le piattaforme digitali hanno messo a conoscenza i ragazzi di questa generazione dei problemi globali.

Nonostante tali premesse positive, non si può omettere che talvolta il desiderio di cambiamento e di fare la differenza è frenato dalle emozioni negative, dalla frustrazione e dal senso di impotenza che accompagna questa fascia della popolazione mondiale. La crisi climatica infatti influenza anche il benessere emotivo dei giovani e il crescere del loro stress emotivo - si parla anche di “eco-ansia”.

Differenze internazionali nell’approccio alla sostenibilità

Esistono differenze geografiche e culturali significative nell’approccio a queste problematiche, influenzate da fattori economici, politici e sociali.

  • Nei paesi nordici, come Svezia, Norvegia e Danimarca, la sostenibilità è integrata nella cultura da decenni. Questi Paesi vantano politiche ambientali avanzate, una forte consapevolezza civica e una popolazione che considera il rispetto per l’ambiente una priorità quotidiana. Non sorprende che i giovani di tali nazioni siano tra i più attivi nella lotta ai cambiamenti climatici, con un numero elevato di studenti che partecipano a manifestazioni e campagne per la giustizia climatica.
  • Negli Stati Uniti, il quadro è più complesso. Esiste una forte sensibilità ambientale tra i giovani, in particolare in alcune aree come la California, dove politiche progressiste e un’economia verde sono all’ordine del giorno. In altre parti del Paese invece c’è una maggiore resistenza verso l’adozione di pratiche sostenibili, a causa di interessi economici legati a industrie inquinanti e pressioni politiche.
  • Nei Paesi in via di sviluppo, la sostenibilità è spesso vista attraverso la lente della sopravvivenza economica. Molti giovani in queste regioni si trovano ad affrontare problemi urgenti come la povertà e la mancanza di accesso a risorse essenziali. Diviene quindi più difficile concentrarsi su problemi ambientali globali.

I portavoce del cambiamento globale

La Generazione Z si sta affermando come una delle forze più potenti nel promuovere la sostenibilità. Con la loro passione e determinazione, i giovani di oggi stanno ridefinendo il significato di sviluppo sostenibile, abbracciando un approccio più consapevole al futuro. Grazie alla loro capacità di mobilitarsi e influenzare il cambiamento, hanno il potenziale per guidare il mondo verso un domani più rispettoso dell’ambiente.

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