Il diniego del visto di ingresso e come evitarlo

Il diniego del visto di ingresso è un tema che riguarda molti cittadini stranieri che, per un motivo o per un altro, vorrebbero entrare in Italia. Questo tema è molto rilevante perché, in caso di diniego, viene negata l’autorizzazione ad entrare nel nostro Paese. Di cosa si tratta? Quali sono i motivi per i quali le autorità possono rilasciarlo? Cosa fare in caso di diniego? Prima di rispondere a queste domande, ripercorriamo brevemente in cosa consiste la richiesta del visto, la documentazione da produrre e le procedure da attuare. Così facendo, sarà più facile comprendere quali possono essere le cause di un diniego. Indice

Cos’è un Visto di ingresso?

Il visto di ingresso, così come il permesso di soggiorno, è un titolo emesso da un Paese ospitante nei confronti di un cittadino non comunitario. Tramite questi titoli, lo Stato ospitante richiede tutta la documentazione necessaria per concedere l’autorizzazione alla temporanea permanenza del cittadino extra UE sul proprio territorio. La documentazione alla quale facciamo riferimento varia a seconda della motivazione del visto, ma gli elementi comuni sono:
  • passaporto in corso di validità;
  • biglietti di andata e ritorno;
  • dimostrazione dei mezzi di sussistenza;
  • documenti attestanti la condizione socio professionale;
  • assicurazione sanitaria aventi caratteristiche in rispetto della normativa;
  • dimostrazione della disponibilità di un alloggio.

Cosa si intende per diniego

In parole povere, il diniego del visto di ingresso è un documento attestante il rigetto, da parte delle autorità italiane, dell’autorizzazione ad entrare in Italia. Il diniego è rilasciato dall’Ambasciata o Consolato italiano se queste istituzioni riscontrano delle incongruenze o delle mancanze nella documentazione del cittadino extra UE. Ci sono diversi motivi per il rilascio del diniego, che variano anche a seconda del Paese d’origine del cittadino che fa richiesta di visto. Grazie all’esperienza decennale di Welcome Association Italy nell’assistere i cittadini stranieri, abbiamo deciso di introdurre brevemente i principali motivi di diniego che affliggono i nostri associati.

I principali motivi di diniego del visto: documentazione falsa o scaduta

Ogni Ambasciata e Consolato ha il compito di controllare la documentazione emessa dal cittadino non comunitario. La documentazione varia a seconda del tipo di visto richiesto (studio, lavoro, turismo, ricongiungimento etc..), ma mantiene degli elementi comuni. Una delle principali cause di diniego deriva dalla presentazione di documenti contraffatti o scaduti. Sembra una banalità, ma la presentazione di un passaporto con durata inferiore ai tre mesi successivi alla scadenza del visto comporta il diniego di questo titolo. Altro elemento ricorrente nelle procedure di diniego sono i falsi. Il nostro sindacato è spesso interpellato dalle Ambasciate per la verifica incrociata dei nostri associati. A monte di questa procedura di controllo c’è la galassia di falsi enti che erogano coperture sanitarie e dimostrazioni di alloggio fittizie che culminano in un diniego.

Rischio immigrazione

Subito dopo i documenti falsi e/o scaduti, troviamo come causa primaria di diniego il rischio immigrazione. Con rischio immigrazione, Ambasciate e Consolati indicano la possibilità secondo la quale il cittadino extra comunitario resti in Italia oltre il periodo stabilito dal visto. In questo caso, le autorità italiane vagliano “le finalità del soggiorno e i presupposti dai quali si possa verificare l’interesse dello straniero a fare rientro nel Paese d’origine onde scongiurare il c.d. ‘rischio migratorio’” come riportato nel Testo Unico sull’Immigrazione. Questa motivazione per il diniego è molto ricorrente per i cittadini di determinati aree del mondo come Africa Sub-Sahariana, Sud Est Asiatico e America Centrale.

Mancanza dimostrazione di mezzi di sostentamento o sussistenza

Il diniego per rischio immigrazione è seguito da un altro motivo affine e altrettanto ricorrente. Si tratta della dimostrazione dei mezzi di sostentamento per il ritorno nel Paese d’origine. Anche in questo caso, il rischio nel quale le autorità italiane non vogliono incorrere è il rischio immigrazione passivo. Si tratta della mancanza di mezzi economici tali per cui il cittadino extra comunitario, al termine del Visto, non sia economicamente in grado di sostenere le spese per tornare nel suo Paese. Per porvi rimedio, le autorità italiane possono richiedere prova dell’acquisto/prenotazione dei biglietti di trasporto per il ritorno nel Paese d’origine già in fase di richiesta di visto.

Gli altri casi di diniego

I casi di diniego trattati fino ad ora sono statisticamente i più ricorrenti, ma questo non vuol dire che non c’è ne siano altri. Al fine di fornire una guida esaustiva per i nostri associati, elenchiamo i motivi per i quali le rappresentanze diplomatiche italiane rilasciano un diniego.
  • La regola di un visto per semestre: il cittadino non può richiedere più di un visto ogni 180 giorni, pena diniego;
  • la segnalazione al SIS: se un cittadino rientra nel Sistema d’Informazione Schengen, il visto è automaticamente negato;
  • se il cittadino è considerato una minaccia a livello sanitario e/o di pubblica sicurezza;
  • copertura sanitaria inadeguata: la copertura presentata non rispecchia i requisiti di legge per le emergenze sanitarie.

Cosa fare in caso di rifiuto del Visto?

Abbiamo esplorato a grandi linee le principali cause che portano le autorità italiane a negare il visto di ingresso in Italia. Una volta ottenuto il diniego, cosa possono fare i cittadini extra comunitari? In primis è necessario affermare che il diniego deve:
  • riportare le procedure e scadenze per un ricorso;
  • riportare le motivazioni per le quali è stato emesso;
  • essere comunicato in una lingua comprensibile al richiedente.
Qualora il richiedente voglia contestare il diniego, è possibile fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Lazio entro e non oltre i 60 giorni dall’emissione del documento. Inoltre, la procedura di appello può essere impugnata solo e soltanto da avvocati italiani iscritti all’albo.

Perché Welcome Association Italy

Il sindacato Welcome Association Italy si occupa da decenni di assistere i cittadini comunitari ed extra comunitari che decidono di entrare in Italia e/o viverci. I nostri pacchetti, funzionali all’ottenimento del Visto di Ingresso e/o del permesso di soggiorno, godono di un’ottima reputazione per tanti motivi:

  • adesione online in 3 semplici step;
  • possibilità di accedere alle tutele sanitarie che soddisfano ampiamente i requisiti delle autorità italiane;
  • forniscono servizi di assistenza sanitaria;
  • danno accesso alle convenzioni e al network Welcome Association Italy.

A questi motivi si aggiunge un’assistenza qualificata e la conoscenza delle dinamiche e barriere burocratiche che i cittadini stranieri riscontrano per una richiesta di visto. Grazie a questo mix di fattori, Welcome Association Italy oggi è una certezza per le centinaia di migliaia di soci che annualmente scelgono il nostro sindacato come partner della loro permanenza in Italia.

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