Hai un documento scritto in una lingua diversa dall’italiano e vuoi renderlo legalmente valido in Italia? Legalizzazione, traduzione, asseverazione, apostille: forse avrai sentito queste espressioni relativamente a questa tematica ma sei confuso sulle differenze.
Nel nostro articolo ti forniamo una breve e pratica guida per capire come procedere a seconda della tua situazione e delle tue esigenze.
La legalizzazione consiste nell’apposizione di un timbro sul documento originale che attesta sia la qualifica del pubblico ufficiale che ha firmato l’atto, sia l’autenticità della sua firma. Per ottenere questo timbro, dovrai recarti presso la Rappresentanza Diplomatica o Consolare Italiana presente sul territorio straniero in cui è stato redatto l’atto da legalizzare.
Nel caso in cui il documento non sia redatto su modello plurilingue previsto dalle Convenzioni Internazionali, deve essere tradotto in lingua italiana. Gli atti e i documenti firmati dalle Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero non devono essere legalizzati.
Nei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione relativa all’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri, la necessità di legalizzare gli atti e i documenti rilasciati da autorità straniere è sostituita da un’altra formalità, ovvero l’apposizione della “postilla”. Una persona proveniente da un Paese che ha aderito a questa Convenzione non ha bisogno di recarsi presso la Rappresentanza consolare e chiedere la legalizzazione. Può invece rivolgersi alla competente autorità interna designata da ciascuno per ottenere l’apposizione dell’apostille sul documento. Così perfezionato, il documento viene riconosciuto in Italia.
L’asseverazione è un atto pubblico attraverso il quale viene certificata la corrispondenza dei contenuti della traduzione rispetto al documento originale. Conosciuta anche come “traduzione giurata”, consiste appunto nel giuramento della traduzione presso il tribunale, il quale attesta che la traduzione si attiene fedelmente al documento originale per tutta la sua lunghezza. Il documento tradotto da asseverare:
Le marche da bollo apposte sul documento vengono annullate, in sede di giuramento, dal funzionario del tribunale. Attraverso l’asseverazione, colui che provvede a prestare giuramento si fa carico di tutte le responsabilità derivanti dalla veridicità della propria dichiarazione. Il suddetto funzionario provvede infine a timbrare il documento, che risulta dunque asseverato ed è così valido in territorio italiano.
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