Welcome Residents
Il permesso di soggiorno per residenza elettiva è un titolo di soggiorno richiesto dai cittadini extra UE che desiderano soggiornare in Italia. I cittadini stranieri che possono richiedere questo permesso rientrano in una delle seguenti categorie:
Gli appartenenti a queste quattro categorie possono rispettivamente richiedere (a, c, d) o convertire (b), il permesso di soggiorno per residenza elettiva. Ma come si richiede questo permesso? Quali sono i principali step che un cittadino extra UE deve seguire per ottenere questo titolo? Per assistere i nostri associati, o semplicemente gli interessati al tema, abbiamo deciso di sviluppare una semplice guida volta a semplificare il processo di richiesta del permesso di soggiorno per residenza elettiva.
Prima di iniziare il processo di richiesta, è essenziale comprendere i requisiti e le condizioni necessarie per ottenere il visto di ingresso per residenza elettiva in Italia. Queste informazioni sono disponibili online su qualsiasi motore di ricerca. Allo stesso tempo, data la natura delle informazioni e la successiva richiesta, Welcome Association Italy consiglia di visitare i seguenti canali istituzionali:
A questo punto, il richiedente ha tutte le informazioni necessarie sui documenti per richiedere un visto di ingresso per residenza elettiva.
La raccolta dei documenti richiesti è un passo cruciale. Per inoltrare la domanda è necessario presentare tutti i documenti richiesti, che possono includere:
È necessario riportare che le autorità diplomatico-consolari sono libere di richiedere documenti aggiuntivi a secondo del Paese di provenienza e di peculiarità del richiedente. Per questo motivo, è suggeribile prestare molta attenzione alla documentazione da allegare.
Tra i documenti richiesti per il visto di ingresso per residenza elettiva, il portale Visto per l’Italia cita testualmente:
“documentate ed ampie risorse economiche autonome, stabili e regolari, di cui si possa ragionevolmente supporre la continuità nel tempo, provenienti da fonti diverse da attività di lavoro subordinato”
Questo requisito è fondamentale per garantire che il richiedente abbia la capacità finanziaria di sostenere sé stesso e, eventualmente, la propria famiglia durante il soggiorno nel Paese. Ci sono diverse motivazioni per la richiesta di queste disponibilità:
Avendo assodato per quale motivo sono richieste queste disponibilità economiche, diventa necessario capire a quanto devono ammontare. Le indicazioni contenute nel portale istituzionale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale non esprimono nessun valore in termini quantitativi, ma forniscono comunque un’informazione utile a definire l’importo. La cifra minima richiesta dalle autorità per il rilascio del Visto, e conseguentemente del permesso di soggiorno per residenza elettiva, non deve essere inferiore al triplo dell’importo annuo previsto dalla tabella A della direttiva del Ministro dell’interno del 1 marzo 2000. Si tratta della tabella che definisce i mezzi di sussistenza per l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri nel territorio dello Stato.
Classi di durata del viaggio | Un partecipante | Due o più partecipanti |
---|---|---|
Da 1-5 giorni: quota fissa complessiva | € 269,60 | € 212,81 |
Da 6-10 giorni: quota a persona giornaliera | € 44,93 | € 26,33 |
Da 11 a 20 giorni: quota fissa | € 51,64 | € 25,82 |
Quota giornaliera a persona | € 36,67 | € 22,21 |
Oltre i 20 giorni: quota fissa | € 206,58 | € 118,79 |
Quota giornaliera a persona | € 27,89 |
Fonte Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Il calcolo è molto semplice, basterà moltiplicare la quota giornaliera a persona “oltre i 20 giorni” (€27,89) per i giorni dell’anno (365) + la quota fissa (206,58)
€27,89 x 365(giorni) = €10.179,85
€10.179,85 + €206,58 (quota fissa) = €10.386,43
Questa cifra è rappresentativa del costo che il cittadino straniero in Italia deve garantire per restare un anno in Italia. Per la richiesta di visto e permesso di soggiorno per residenza elettiva in Italia, il Testo Unico per l’Immigrazione richiede un importo pari o superiore a 3 volte la cifra calcolata precedentemente:
€10.386,43 x 3= €31.159,29
Per concludere, il reddito minimo richiesto per ottenere un visto per residenza elettiva è pari a €31.159,29.
Dopo aver compilato il modulo di domanda e aver fornito tutta la documentazione alle autorità competenti presso l’ambasciata o il consolato italiano nel Paese di origine non resta che attendere l’esito della pratica. Questo processo potrebbe richiedere del tempo, in base alla mole di lavoro delle sedi diplomatiche, per questo è consigliabile essere pazienti e di rimanere in contatto con le autorità per eventuali aggiornamenti sulla tua richiesta. Tra i rischi nei quali è possibile incorrere c’è il diniego del visto. Questo documento, emesso dalle rappresentanze italiane nel Paese di origine, testimonia il rifiuto delle autorità nel concedere l’autorizzazione al richiedente. Questa eventualità può manifestarsi in caso di inconsistenza della documentazione presentata, oppure se si presenta della documentazione falsa.
Dopo aver ottenuto il visto di ingresso per residenza elettiva, il richiedente può entrare in Italia. A questo punto, il richiedente ha 8 giorni dall’entrata nel Paese per richiedere il permesso di soggiorno per residenza elettiva. La procedura è molto semplice, il richiedente dovrà recarsi presso lo sportello amico di Poste Italiane, richiedere il kit postale, compilarlo e inoltrarlo.
Tra i documenti da inoltrare nel kit postale, il richiedente dovrà allegare:
L’assicurazione sanitaria è tra i documenti fondamentali per la richiesta del permesso di soggiorno per residenza elettiva. Il richiedente potrà scegliere tra due alternative, l’adesione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) oppure l’acquisto di una copertura sanitaria privata. A tal proposito, è necessario ricordare che, con il cambio legislativo introdotto con la Legge di Bilancio 2024, il richiedente interessato all’adesione volontaria, dovrà sostenere un esborso minimo di €2.000,00, incrementale in funzione del reddito.
Una volta inoltrato il kit postale, il richiedente riceverà la ricevuta. Questo documento è estremamente importante:
È suggeribile conservare con molta cura il documento per stare sereni fino all’arrivo del permesso fisico.
Oltre alla procedura di richiesta del permesso, ci sono altri documenti che il richiedente deve richiedere una volta in Italia. I principali, e funzionali, al permesso di soggiorno per residenza elettiva sono:
Tutti i documenti sono volti a regolarizzare il soggiorno del richiedente in Italia. Tramite codice fiscale, il titolare del permesso rende tracciabile il controllo dei suoi dati fiscali all’Anagrafe tributario. Con la residenza, invece, il richiedente trasferisce la sua fiscalità in Italia, oltre ad indicare una città ed un indirizzo nel quale risiedere.
Avendo ottenuto questi documenti, manca solo la convocazione in questura. Le tempistiche per questo appuntamento volto a rilevare le impronte digitali potrebbero essere molto lunghe. Ci sono casi in cui l’appuntamento può essere assegnato a distanza di sei mesi dall’invio del kit postale, per questo la ricevuta del kit è un documento di primaria importanza. Assolto questo step, il titolare del permesso deve solo attendere l’emissione del documento fisico e sarà libero di soggiornare in Italia.
La durata del permesso di soggiorno per residenza elettiva non può essere inferiore a 12 mesi, al termine dei quali è possibile rinnovare il titolo. La procedura di rinnovo prevede l’inoltro del kit postale allegando i documenti aggiornati richiesti in sede di richiesta del permesso. È consigliabile avviare la procedura di rinnovo due mesi prima della scadenza del titolo così da poterla implementare entro i 30 giorni successivi alla scadenza. Il permesso di soggiorno per residenza elettiva può essere richiesto anche dai cittadini extra UE titolari di un permesso di soggiorno per lavoro, autonomo o subordinato. Per la conversione devono sussistere due condizioni:
Se le condizioni sono rispettate, un cittadino extra UE titolare di un permesso di soggiorno per lavoro, autonomo o subordinato, può richiederne la conversione in permesso per residenza elettiva.
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