Il numero della carta di identità è il principale strumento di riconoscimento a livello amministrativo e burocratico in Italia. Si tratta di un codice alfanumerico presente sia nella
carta di identità (C.I.) cartacea che in quella elettronica (CIE). In particolare, il
numero della C.I. è il risultato di un
insieme di dati inerenti al proprietario che permetto agli enti statali, e non solo, il pieno riconoscimento dell’individuo. Per questo motivo, la C.I. è uno strumento molto importante sia per i cittadini italiani che per i cittadini stranieri che decidono di vivere in Italia.
INDICE
Cosa indica il numero della carta di identità
Il numero della carta di identità è un codice molto importante in quanto racchiude delle informazioni relative al titolare del documento. Nel concreto,
è un codice alfanumerico che riporta due lettere maiuscole, uno spazio, cinque numeri, un altro spazio e infine altre due lettere in maiuscolo. Nelle nuove CIE, in vigore dal 2018, le principali informazioni in merito al titolare sono contenute e conservate nel microchip:
- nome e cognome
- luogo e data di nascita
- fotografia
- sesso
- statura
- cittadinanza
- estremi dell’atto di nascita
- immagine della firma del titolare
- Comune o Ufficio Consolare emettitore
- eventuale non validità per l’espatrio
- immagini di 2 impronte digitali
- in caso di minore, nome e cognome del padre e della madre
- codice fiscale nei formati alfanumerico e codice a barre
- indirizzo di residenza
- per i cittadini residenti all’estero il comune di iscrizione AIRE.
La storia della C.I.
Oggi la C.I. è uno strumento fondamentale per ogni individuo che ha più di 15 anni. Oltre alla funzione di riconoscimento, il documento è richiesto assieme alla
tessera sanitaria per moltissime operazioni quotidiane. A sostegno della tesi secondo la quale la C.I. è un documento estremamente importante, ci sono le tracce che ha lasciato nella storia delle società umane. Infatti, la prima traccia di
una C.I. risale all’impero assiro, nel secondo millennio A.C. Gli archeologi hanno ritrovato delle tavole in terracotta, rigorosamente in caratteri cuneiformi, che indicavano i dati anagrafici dei cittadini dell’impero multietnico. A quattro mila anni di distanza, sebbene ci sia allontanati da quella forma primitiva, la sostanza non è cambiata.
A cosa serve la C.I.?
Sapevate che in molti Paesi non esiste la C.I.? In Russia, in Giappone ma anche nella vicina Gran Bretagna ad esempio. Per questo motivo, il sindacato Welcome Association Italy ha pensato di dedicare un breve articolo sul tema per gli associati, in particolare i cittadini non comunitari. In Italia vige l’obbligo di fornire, su richiesta di pubblici ufficiali, un documento di riconoscimento, in mancanza del quale è prevista:
- una pena fino ad un anno di detenzione e
- una multa fino a due mila euro.
La C.I. quindi è il principale documento di riconoscimento per cittadini italiani, comunitari e extra comunitari residenti in Italia.
Chi può richiedere la C.I.
Il numero della carta di identità e il titolo in toto, possono essere richiesti al comune di residenza presso l’ufficio anagrafe. L’unica condizione da soddisfare per ottenere questo importante titolo di riconoscimento è quella di essere residenti in un comune italiano. E i cittadini stranieri? Tutti i
cittadini, europei ed extra comunitari, devono
in primis registrarsi all’ufficio anagrafe del comune di residenza. Questa procedura, che prende il nome di
iscrizione anagrafica, implica la presentazione di una serie di documenti, tra i quali una copertura sanitaria in linea con i requisiti delle autorità italiane.
Come richiedere la C.I. per cittadini stranieri?
Consapevoli che il numero della carta di identità, e il documento in sé, sono strumenti di riconoscimento importantissimi per ogni cittadino residente in Italia, scopriamo come richiederli. Dopo la richiesta di iscrizione anagrafica, i cittadini comunitari ed extra comunitari possono richiedere la C.I. La richiesta deve essere
presentata personalmente allo sportello anagrafe del Comune di residenza fornendo i seguenti documenti:
- I. del paese di origine (cittadini UE) o passaporto valido (cittadini extra UE);
- fototessera recente secondo indicazioni dell’ufficio anagrafe;
- codice fiscale e/o tessera sanitaria.
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