La musica italiana nel tempo e nel mondo

Quando pensiamo alla musica italiana solitamente ci vengono in mente canzoni degli anni ’70, ’80 come “L’italiano” di Toto Cutugno o anche più vecchie come “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno che tutti conoscono come “Volare”. Entrambe adattate e tradotte in altre lingue, quali finlandese e cinese. Quanti stranieri, come la sottoscritta, hanno canticchiato canzoni italiane sin da piccoli, magari senza saperne neanche il significato, solo perché la musica entrava in testa ed era impossibile scacciarla. Nel corso degli anni, la musica prodotta in Italia o da italiani nell’estero ha subito molti cambiamenti che non tutti condividono. Comunque, su una cosa sono tutti d’accordo, la musica leggere è quella che va di più in confronto agli altri generi. Questo non significa che l’Italia non abbia prodotto anche delle gemme in altri generi, anzi. Cantanti lirici come Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli hanno incantato molti cuori all’estero anche a causa della versatilità e soprattutto per via delle collaborazioni con cantanti stranieri di fama mondiale lirici e non, come Celine Dion o Christina Aguilera.

Grandi compositori

La musica italiana registra record sia con i cantanti che con i compositori. Colgo l’occasione per menzionare il grande Ennio Morricone morto il 6 luglio 2020. I suoi capolavori sono strettamente legati nella memoria di ognuno di noi con i film Western di Sergio Leone. Per le sue colonne sonore, il 25 febbraio 2007, dopo cinque candidature non premiate, gli venne conferito, accompagnato da una standing ovation tributatagli dalla platea, il Premio Oscar alla carriera, «per i suoi magnifici e multiformi contributi nell'arte della musica per film.» La musica di Ennio Morricone è come il nero: va bene su tutto. Ne è un esempio “The ecstasy of Gold” colonna sonora del famoso film “Il buono, il brutto, il cattivo” suonata in chiave rock dai “Metallica”. Ecco anche una chicca che forse non sapevamo del grande maestro: era un abilissimo giocatore di scacchi, praticando competizioni a livello agonistico. Ha musicato l'inno delle Olimpiadi degli scacchi del 2006. Le canzoni italiane partono con un vantaggio rispetto a quelle in altre lingue perché l’italiano è di per sé musica, melodiosa e armoniosa.

Lascia un commento

Commenti

Senza Titolo(Obbligatorio)