Il 18 Aprile è una ricorrenza sconosciuta ai più. Si tratta della giornata internazionale dei monumenti e dei siti istituita dall’ICOMOS e dalla Conferenza Generale UNESCO. Scopriamone le origini.
Nel 1982, l’International Council of Monuments and Sites (
ICOMOS), un’organizzazione non governativa che si occupa della conservazione dei monumenti e dei siti mondiali, con l’approvazione della conferenza generale dell’UNESCO, instituì la giornata mondiale dei monumenti e dei siti.
Il 18 Aprile viene celebrato in tutto il mondo come il “
World Heritage Day”. Lo scopo di questa ricorrenza, come riportato dall’ICOMOS, è quello di superare l’idea che il patrimonio culturale e architettonico di un Paese fosse di appannaggio prettamente nazionale. Questo grande passo verso l’internazionalismo culturale è molto importante, in quanto segna uno stacco con la concezione tipica del XIX secolo.
Le origini del World Heritage Day
Il processo che porta all’istituzione della giornata internazionale dei monumenti e dei siti è legato alle grandi tragedie del XX secolo. Furono la prima e la seconda guerra mondiale a porre il problema di come preservare il patrimonio architettonico e artistico in un’Europa flagellata dai conflitti globali.
A seguito della prima Guerra mondiale, la Lega delle Nazioni, il precursore dell’ONU, si pose come obiettivo quello di evitare il proliferare di altri conflitti con portate così devastanti. Tra i compiti che furono assegnati a questa istituzione sovranazionale c’era la protezione e la custodia dei monumenti e dei siti di interesse globale.
Nel 1931, ad Atene si svolse la conferenza sulla restaurazione degli edifici storici. Questa conferenza ha come sottoprodotto la stesura della “Trattato di Atene”, documento nel quale per la prima volta si menziona il concetto di patrimonio internazionale in contrapposizione ai patrimoni nazionali.
A distanza di 14 anni dalla conferenza di Atene, l’Europa e il mondo si ritrovano a ricostruire un ordine mondiale con la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (
ONU), nata con lo scopo di evitare gli errori del passato e gli orrori del secondo conflitto mondiale. Fu proprio l’ONU a istituire, nel 1945 l’UNESCO (
United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), con lo scopo di costruire la pace attraverso la cooperazione internazionale, l’educazione, la scienza e la cultura.
Lo step successivo fu la conferenza di Venezia, nel 1964, nella quale furono adottate delle risoluzioni che imponevano a tutti i paesi membri dell’UNESCO di aderire all’ ICCROM, il Centro per gli Studi, la Preservazione e la Restaurazione delle Proprietà culturali, con sede a Roma.
Con il “Trattato di Venezia” quindi, va a concretizzarsi quel processo auspicato ad Atene nel 1931 attraverso il quale i monumenti e i siti storici diventano dei beni mondiali sotto la supervisione dell’UNESCO e dell’ICOMOS, e non più delle proprietà nazionali.
Oggi, l’ICOMOS, vanta un personale di dieci mila persone dislocate in 104 nazioni. La sua missione è quella conservare e proteggere l’eredità culturale dei monumenti e dei siti di interesse globale, e ogni anno, il 18 Aprile, celebra diverse campagne di sensibilizzazione sull’importanza dei patrimoni culturali mondiali.
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