Negli articoli precedenti abbiamo parlato sia della
lingua italiana, quella ufficiale, che dei
modi di dire. Nelle conversazioni di tutti i giorni, nelle situazioni informali però, i dialetti hanno un ruolo molto importante.
I dialetti non si insegnano a scuola e se una
persona straniera studia la lingua italiana, sicuramente non imparerà nessun dialetto a parte quello toscano. Infatti, il dialetto toscano letterario usato a Firenze già dal XIII secolo dai grandi poeti quali Dante, Boccaccio e Petrarca, è quello che è stato poi disegnato come l’italiano standard.
Ogni paese, ogni zona, ogni frazione ha il proprio modo di parlare, le parole dialettali locali, la cadenza e l’accento che si distinguono da quelle della frazione confinante.
Categorie di dialetti
Anche se molti variegati, i dialetti italiani possono essere suddivisi nelle seguenti macrocategorie:
- i dialetti settentrionali o alto-italiani;
- i dialetti toscani e mediani;
- i dialetti meridionali e meridionali estremi.
Certi dialetti, come quello sardo per esempio, non sono classificabili in nessuna categoria perché sono delle vere e proprie lingue che poco hanno a che vedere con l’italiano standard.
Esprimersi in dialetto
Esprimersi in dialetto è molto più naturale e istintivo. Solitamente lo si fa nelle situazioni informali, in famiglia, fra amici. È come quando torni a casa, ti togli le scarpe di vernice o con i tacchi, ti metti un paio di ciabatte confortevoli e ti senti finalmente a tuo agio.
Forse per questo motivo molti autori come Trilussa o cantautori come Pino Daniele, Fabrizio De André, Franco Battiato hanno scritto opere in dialetto. Forse si sentivano più liberi e riuscivano e trasmettere più accuratamente le proprie emozioni.
Per i
turisti oppure i
cittadini stranieri che vengono in Italia potrebbe essere un po' difficoltoso abituarsi a vivere in un posto dove è molto usato il parlare dialettale perché spesso differisce molto dalla lingua che hanno studiato a scuola. È facile abituarsi però, anzi viene molto spontaneo adeguarsi all’habitat e ci si sente più integrati.
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