L’Italia è famosa per l’arte in genere. Non a caso, detiene il primato per numero di siti Unesco. Ovunque un
turista o un viaggiatore vada, anche nel paesello più sperduto delle Alpi, si trova sempre qualcosa da vedere e da visitare. Un museo a cielo aperto.
Il mondo deve all’Italia anche la scrittura dell’arte più universale di tutte, della Musica. Infatti, la teorizzazione musicale si deve a Guido Monaco (991-1050), più conosciuto con il nome di Guido d’Arezzo, che sostituì la notazione neumatica con il più moderno tetragramma.
Guido d’Arezzo, oltre ad aver definito il tetragramma, diede pure il nome alle prime sei note (esacordo) traendone dalle prime sillabe di un inno dedicato a S. Giovanni, ove ogni verso inizia con un suono immediatamente superiore al precedente.
Nel Cinquecento, con il sommo teorico musicale Giuseppe Zarlino, si definì il nostro attuale pentagramma musicale con l’uso di segni grafici o figure musicali per rappresentare suoni e momenti di silenzio di varia durata, la divisione delle misure mediante lineette verticali, la settima nota SI e altri elementi secondari.
“La musica non è nelle note, la musica è tra le note.”
Wolfgang Amadeus Mozart
Il genio italiano ha contribuito anche all’invenzione di svariati strumenti musicali.
Il violino appare in Italia nella prima metà del XVI secolo probabilmente prima del 1530. E’ nel dicembre del 1523 che troviamo nel registro della tesoreria di Savoia, la parola “violino” scritta per la prima volta. Sono proprio gli italiani a portare il violino all'apice del suo sviluppo con Andrea Amati (1505-1577) e Antonio Stradivari (1644-1737). Difficile, comunque attribuire con certezza la paternità del violino, che potrebbe invece appartenere al bresciano Gasparo Bertolotti detto Gasparo da Salò.
Non si può immaginare la musica senza l’arcobaleno di note che si possono suonare contemporaneamente con un Pianoforte.
Tra il 1698 e il 1700 il padovano Bartolomeo Cristofori, costruttore e riparatore di strumenti presso la corte dei Medici a Firenze, mise a punto una specie di clavicembalo in cui la meccanica a corde pizzicate era sostituita da martelletti. Questo fu il prototipo del pianoforte, che Cristofori battezzò con il nome di gravicembalo col piano e col forte.
Quanto torneremo a viaggiare e potrete venire a visitare l’Italia come
turisti o
stabilirvici, vale la pena aggiungere in agenda una visita nei musei dedicati alla musica come il
Museo del Violino a Cremona, il
Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, il
Museo Nazionale degli Strumenti Musicali a Roma e tanti altri.
“Uno dovrebbe, ogni giorno almeno, ascoltare una piccola canzone, leggere una buona poesia, vedere una bella foto e, se fosse possibile, pronunciare alcune parole ragionevoli.”
Johann Wolfgang von Goethe
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