21 Dicembre 2020 Redazione WAI
Cultura

Opera Lirica: Le emozioni della musica e del canto

Nel passato, le opere liriche avevano delle similitudini con le Serie TV attuali, poiché generavano il medesimo effetto: il pubblico si appassionava alle vicende dei protagonisti, e invece del binge watching questo effetto produceva teatri gremiti di persone di ogni ceto. Le vicende messe in scena riguardavano solitamente amori contrastati che si sviluppavano in un turbinio di emozioni e drammi. Per fortuna l’Opera continua a essere amata e apprezzata ancora oggi, anche grazie alla lunga e gloriosa tradizione operistica italiana. L’Opera è il termine italiano usato in ambito internazionale per indicare un genere teatrale e musicale in cui una rappresentazione scenica è abbinata sia alla musica che al canto. Oltre alla trama, le opere liriche sono famose soprattutto per le “Arie”, cioè la forma musicale che rappresentava uno dei momenti culminanti dell’Opera e in cui i solisti si cimentavano in virtuosismi. Quando le Arie erano particolarmente appassionate e orecchiabili, diventavano dei veri e propri successi, alla stregua dei moderni tormentoni. Anche noi, da non esperti, ci siamo sicuramente ritrovati a canticchiato almeno una volta nella vita un’Aria proveniente dalle opere liriche, magari non conoscendo il nome dell’opera, ma riconoscendone immediatamente le note, perché tuttora riproposte in radio, in televisione, nella pubblicità. Questo ci riconferma l’importanza vitale della musica per ognuno di noi e la sua universalità, perché può essere compresa anche da persone che non parlano la stessa lingua. La storia dell’opera lirica abbraccia circa tre secoli: la prima opera di cui si ha notizia fu “Dafne” nel 1598 circa, su musica di Jacopo Peri, della quale però sono giunte fino a noi solo alcune musiche; nel 1600 seguì “Euridice”, composta dallo stesso autore e eseguita a Palazzo Pitti, mentre, quella che si considera la prima vera opera lirica moderna, nel 1607 fu l’”Orfeo” di Claudio Monteverdi. I Compositori più importanti spaziano da Mozart (“Don Giovanni”, “Le nozze di Figaro” e “Così fan tutte”, per citarne alcune), Rossini (“Il Barbiere di Siviglia” e “Guglielmo Tell”), Bellini (“La Norma”), Verdi (“Aida”, “La Traviata”, ”Nabucco”), Beethoven (“Nona Sinfonia”, “Fidelio”, “L’Eroica”), Puccini (“Turandot”, La Boheme”, “Tosca”) e tantissimi altri, sia italiani che internazionali. Grazie alla sua tradizione musicale, l’Italia attrae numerosi talenti da tutto il mondo per lo studio della musica e del canto. Sei uno studente o un musicista e ti piacerebbe studiare in Italia? Ricorda che per la richiesta del Visto e del Permesso di Soggiorno è necessaria una copertura assicurativa e, per alcuni Paesi, anche una Fidejussione.

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